Riassunto capitolo per capitolo de Il più grande uomo del pleistocene

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  1. Fujifilm
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    Ernest è un giovane uomo scimmia che vive nell’epoca del Pleistocene. Suo padre Edward si batte da anni per portare all’interno della sua orda il progresso: in questo modo scoprirà il fuoco, le armi e instituerà il matrimonio non tra parenti ma con delle scimmie provenienti da orde diverse dalla loro. Ma per Ernest e suo fratello Oswald il padre rappresenterà una minaccia al punto che decideranno di ucciderlo con le armi da lui stesso fabbricate. Nonostante ciò, però, continueranno a lodarlo ed a considerarlo per le sue scoperte il “più grande uomo scimmia del Pleistocene…”

    Il romanzo è definito umoristico ed allo stesso tempo storico: mischia allo stesso tempo storia ed humor per portare alla luce i primi progressi toccati dall’uomo nell’epoca preistorica, in particolare nell’epoca del Pleistocene. Il romanzo è ambientato nel continente Africano. Non sono presenti descrizioni dettagliate del territorio a parte qualche paesaggio in cui gli uomini scimmia si spostano per andare a caccia o per portare a termine le loro scoperte. Non è possibile identificare l’arco di tempo in cui si svolge la storia: sappiamo, però, che l’inizio dell’epoca del Pleistocene si può datare circa ad uno o due milioni di anni fa. Il tema principale del libro è quello di portare a galla, usando anche l’humor, le scoperte fatte dall’uomo e di descrivere così uno dei processi umani che è destinato a non cessare mai: l’evoluzionismo. Inoltre porta alla luce i pensieri scettici degli uomini scimmia che vedono nell’evoluzioni un pericolo o qualcosa da tenere nascosta a tutte le altre genti. Il protagonista assoluto de “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene” è Ernest: figlio di Edward sempre attento alle scoperte ed alle idee evoluzionistiche del padre. Quando Edward deciderà di mandare i propri figli in un altro stato per ricercare le loro compagne, deciderà di sfidare il padre dimostrandogli di sapersela cavare anche senza di lui: infatti, insieme ai suoi fratelli, riuscirà a trovare una ragazza: Griselda con cui passare il resto della sua vita. Alexander troverà Clementina così come Wilbur si innamorerà di Honoria. Una volta tornato a casa Ernest si ribellerà alle idee rivoluzionarie del padre fino ad arrivare, per fermarlo, ad ucciderlo con la complicità di suo fratello Oswald. Il personaggio posto in netta contrapposizione con quello di Ernest è sicuramente suo padre Edward: uomo autoritario. Egli è ossessionato dall’evoluzionismo e vede nella scoperta del fuoco un grandissimo passo avanti per il futuro di tutta l’umanità: grazie ad esso, infatti, l’uomo può considerarsi “l’animale” più importante ed astuto di tutta la terra. Quando provocherà un incendio che distruggerà tutta la foresta in cui abitava con la sua famiglia e fabbricherà delle armi che permetteranno a tutti, non solo agli uomini più abili, di cacciare sarà ucciso dai propri figli preoccupati dal male che avrebbe potuto scaturire con le sue scoperte. Griselda è la donna di cui Ernest è innamorato: ella inciderà molto sul pensiero che l’uomo ha delle scoperte di suo padre. La donna darà al giovane un figlio. L’ultimo personaggio è sicuramente Zio Vania: anche lui così come Ernest vedrà di cattivo occhio le scoperte di Edward e non perderà l’occasione di manifestare al fratello tutto il suo sdegno. Gli altri personaggi infine sono la madre di Ernest, i fratelli Wilbur e Alexander, le zie e le sorelle dell’uomo. La focalizzazione del narratore è interna al racconto: Ernest, la voce narrante di tutta la storia, ha una visione presente, passata e futura di tutto quello che avverrà all’interno della storia, che lui stesso ha già vissuto. Il ruolo della società non è attivo nello svolgersi della vicenda poiché, all’epoca in cui è ambientato il romanzo, essa non è ancora del tutto formata se non nulla. L’intento dell’autore è quello di voler raccontare una scoperta umana, in chiave comica, come quella del fuoco e delle prime armi. Infatti l’inserimento di alcuni vocaboli non proprio concernenti l’epoca storica in cui è ambientato il romanzo rendono il libro piacevole e scorrevole nella lettura. Lo scrittore in questo modo porta piacevolmente alla luce un aspetto storico delle nostre origini facendo divertire, con l’humor da lui inserito, le persone che si trovano a leggere il romanzo. Lo stile dell’autore così risulta avvincente, per niente noioso, è molto colto: gli Uomini scimmia (in particolare Edward) conoscono molte lingue (greco e latino comprese) ed hanno un linguaggio molto forbito.

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    Relazione su:”Il più grande uomo scimmia del Pleistocene”

    "Il più grande uomo-scimmia del Pleistocene”, è uno dei più grandi classici della fantascienza a ritroso. Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1960 e le case editrici lo esposero in seguito al grande pubblico con altri titoli. Esso racconta a grandi linee la storia dell’evoluzione socio-scientifica del genere umano, propugnata da Edwards, il protagonista del racconto, che guarda sempre al futuro. Alla sua figura è contrapposta quella di Zio Vania, che teme le ripercussioni della natura su questi tentativi di sviluppo e progresso.

    Per ciò che concerne la struttura, il testo è divisibile in due parti: nei primi capitoli Ernest, il narratore, narra le vicende passate rispetto all’attualità, mentre nei capitoli successivi, racconta gli avvenimenti quotidiani.

    Nella prima parte, vengono descritti i progressi ottenuti dal primo clan, nel corso del tempo. Il primo segno significativo di sviluppo si ebbe con la conquista del fuoco. Il capo- orda, dopo aver scalato il Ruwenzori, riuscì a portare ai componenti del gruppo familiare, una sostanza scintillante che di lì a poco si sarebbe resa molto utile.Infatti essa aiutò i protagonisti a combattere ad armi pari i feroci predatori, sottraendo ad essi bimbi ed adulti. Inoltre aiutò il gruppo a procacciarsi il cibo, che migliorò le condizioni di vita generali, pessime dopo la discesa dagli alberi. In breve tempo scoprirono altri utilizzi della prima fonte di energia, che poteva indurire la punte delle lance, inefficaci fino a quel momento. Oltre all’utilizzo del fuoco, i componenti della primitiva famiglia, fecero i primi studi su botanica, zoologia ed evoluzionismo. Però c’era qualcuno che riteneva il progresso negativo, Zio Vania che, appena era al corrente di qualche innovazione compiuta dai progressisti, si recava alla loro caverna e teneva loro, prolisse discussioni centrate sui problemi legati allo sviluppo.

    L’invenzione delle pitture rupestri venne effettuata da William, durante uno dei dibattiti dell’oppositore del progresso. Insieme a questa si arrivò ad un’altra importante invenzione: l’addomesticamento degli animali, che però si rivelò fallimentare. Nonostante questi insuccessi, Edwards incitava tutti a continuare a cercare il progresso, a spingersi verso nuovi orizzonti.

    Poco tempo dopo, arrivò a far loro visita Zio Ian, il quale comunicò al gruppo, l’evoluzione del genere umano, sparso nei vari continenti da lui visitati. Non potè però raccontare all’orda, il progresso delle popolazioni nordamericane, ancora sconosciute, perché la sua vita ebbe termine, mentre cercava di collaudare il cavallo, il mezzo che lo avrebbe portato in quei luoghi.

    Seguitò a questo doloroso avvenimento, un fatto che avrebbe sconvolto la vita dei giovani: l’esogamia. Infatti Edwards, capì che lo sviluppo non poteva avvenire se il sangue non veniva mischiato: perciò un giorno portò Wilbur, Ernest, Oswald e Alexander oltre il Kilimangiaro, intimandogli di trovarsi una moglie. Allora gli adolescenti, abbandonati al loro destino si sparsero e dopo aver trovato la coniuge si ritrovarono nel luogo prestabilito. Da lì partirono verso casa. Quando arrivarono nelle vicinanze della caverna, scoprirono un fatto che al momento li lasciò perplessi, ma alla lunga li avrebbe ripagati: la cottura dei cibi.

    Intanto venivano effettuate anche delle scoperte lontane dalla sfera materiale, poiché scoprirono l’introspezione e la gelosia. Di lì a breve, dopo il rapimento delle zitelle e delle vedove da parte di un altro gruppo di paleolitici, il capo- orda, fece una importante scoperta pagata a caro prezzo: l’accensione del fuoco che procurò un incendio di spaventosa portata. Al ritorno, tutta la famiglia era in contrasto con il primo piromane, che perse un po’ della sua autorità nei confronti di tutti.

    Il fuoco distrusse ogni forma di vegetazione e di fauna, perciò i protagonisti dovettero traslocare. Nel luogo dove andarono a stabilirsi, vi era già un’ altro insediamento umano, quindi dovettero barattare il territorio, con delle scoperte scientifiche. Da questo punto, Ernest ed Oswald, cominciarono a non vedere di buon occhio, la divulgazione delle scoperte da parte di Edwards. Allora essi uccisero il “più grande uomo-scimmia del Pleistocene”, dopo aver appreso la sua intenzione di fare partecipi altre persone dell’arco, sua ultima invenzione.

    Commento
    A mio parere questo testo, è di grande efficacia narrativa e risulta ben strutturato. Oltre a lodare l’abilità dello scrittore nel creare un seguito cronologico, voglio mettere in evidenza, il registro utilizzato, semplice e molto conciso nell’ argomentare circa gli avvenimenti.

    Nonostante alcune imprecisioni tecniche, il testo pare molto buono, non è “esilarante” come lo definiscono i suoi estimatori, ma comunque abbonda di significati. Aiuta a comprendere quali ostacoli il progredire e l’evolversi abbiano incontrato e quante incomprensioni ci sono

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    Trama

    Una famiglia di uomini scimmia vive nel pleistocene Sotto la guida di Edward il loro livello di vita migliora in modo impressionante: Edward incoraggia gli altri a scendere dagli alberi, scopre come procurarsi il fuoco, insiste perché tutti abbiano una corretta posizione eretta, inventa nuove armi e trappole per la caccia, scopre come cuocere i cibi. Inoltre, obbliga i figli a sposare donne che appartengono ad un altro clan. Edward è convinto che le sue scoperte vadano condivise con gli altri gruppi di uomini-scimmia, e infatti insegna ai suoi vicini molte delle cose che ha imparato. Ernest però, spinto dalla moglie Griselda, considera pericoloso questo comportamento. Quando Edward arriva ad inventare l’arco e dice di voler diffondere questa nuova e straordinaria arma a tutti i gruppi di uomini scimmia, Ernest e Oswald decidono di eliminare il padre e lo uccidono, fingendo un incidente con l’arco.

     
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