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Un ritorno in Africa per la Formula 1 è estremamente voluto dai quei paesi come il Marocco che vorrebbero rilanciare il settore turistico: Ecclestone però, che ha confessato i colloqui con il Re, ha spiegato perché di tutta questa storia non se ne farà proprio nulla.
L’ultima volta che la Formula 1 è stata in Marocco fu nel 1958, con l’unica edizione ad ospitare la gara presso Casablanca, dove avvenne lo sfortunatissimo incidente dell’inglese Stuart Lewis-Evans, il quale morì sei giorni dopo, in un ospedale di Londra, per le gravi ustioni al corpo.
Da allora non si è più corso lì, forse perché Ecclestone ha dei risentimenti dato che lui e Stuart Lewis-Evans erano molti amici, ma il patron della F1 ha spiegato il vero motivo: “Ho incontrato il Re del Marocco un paio di anni fa e abbiamo parlato di Formula 1, ma per quale motivo sarebbe giusto per noi andarci? I produttori (Ferrari, Renault, Mercedes, ndr) non stanno vendendo nulla (in Marocco, ndr). Quante persone sarebbero venute?”
Effettivamente il Re del Marocco ha tutto l’interesse di ospitare lo sport per utilizzarlo come vetrina: già dal 2009 presso il circuito cittadino di Marrakech c’é stato un ritorno alle corse, ma con il World Touring Car Campionship.
La città di Marrakech, con oltre un milione di abitanti, ha negli ultimi anni avuto un forte interesse per il turismo: pensate che è l’unico posto al di fuori del Principato di Monaco, dove la società SBM (Société des Bains de Mer, di proprietà in parte della famiglia reale) ha aperto uno degli Hotel appartenenti alla catena Hotel de Paris.
L’obiettivo del Re è di raggiungere un numero pari a 20 milioni di turisti entro il 2020, ma il Marocco non è l’unico paese che ha inviato tale richiesta: la lista dei paesi che vogliono una gara non è scarna. Al suo interno ci sono: Argentina, Hong Kong, Messico, Polonia, Sud Africa, Thailandia e Grecia..
Ecclestone corteggiato per il GP del Marocco |